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Il Convento dell’Immacolata fu costruito per opera della Contessa Ilaria Sanseverino, figlia di Ruggero di Lauria, intorno al 1319. A confermare ciò è una lettera, datata appunto 1319, di Papa Giovanni XXII inviata al Ministero Generale dell’Ordine dei Minori Osservanti o Padri Zoccolanti, in cui il Pontefice autorizzava la già citata Contessa, a costruire Conventi nelle sue terre. Originariamente, costruito alle spalle dell’attuale Chiesa dell’Immacolata e precisamente dov’è il Palazzo “Capuzzolo”, il Convento si estendeva verso le “Campane” (attuale Via del Precursore), quartiere così nominato per l’esistenza del Campanile del Convento. Agli inizi del ‘600 il quartiere godette della presenza di un giovinetto che diventò un gigante della Chiesa del XVII secolo: il cardinale Lorenzo Maria Brancati, che sfiorò l’elezione papale nel 1689 e nel 1691. Il Convento venne abbandonato e successivamente distrutto, quando si diede inizio, nella prima metà del 1700, alla costruzione delle “Vie Nuove”, l’attuale Via Ammiraglio Ruggero. La costruzione del nuovo Convento dell’Immacolata ebbe inizio nel 1507, come risulta da una bolla del 23 Aprile del 1507 di Papa Giulio II diretta al Conte di Lauria Bernardino Sanseverino. Fu completato nel 1575 (quando il vecchio Convento non era stato ancora distrutto ), data che e’ scolpita su una lapide nel chiostro, che riporta il nome del benefattore Santolo Abbondanza di Sanza, in provincia di Salerno, probabilmente parente dei Sanseverino, che permise la realizzazione dell’opera. Lo stesso benefattore fece edificare nel 1577 la Chiesa parrocchiale dell’Assunta a Sanza, come risulta scolpito sul portale della Chiesa. Nella Chiesa e nel Convento dell’Immacolata Concezione vi sono segni che attestano l’interessamento dei Sanseverino, sull’Altare Maggiore vi è il loro stemma (uno scudo con elmo) e nel refettorio vi sono dipinti murali con l’indicazione di tutte le località della Basilicata dove si trovavano i Conventi dei Minori Osservanti. Il nuovo Convento, i cui lavori terminarono nel 1575, fu incendiato dai francesi nel 1806 e andò in rovina, anche perché venne soppresso l’Ordine dei Minori, ma nel 1829, per opera dei fedeli, la Chiesa fu restaurata. Nel 1881, il benestante Viceconti comprò il Convento dallo Stato (che l’aveva espropriato), lo restaurò e lo donò alle Figlie di San Vincenzo de’ Paoli, alle quali è affidato tuttora. L’atrio antistante la Chiesa fu costruito nel 1891-92 com’e’ scolpito sui cancelli, mentre sul Campanile, già dal 1688, vi era l’orologio del Paese. La Chiesa del Convento presenta, al suo interno, l’Altare di S. Antonio, oltre un quadro della Madonna con S. Antonio e la statua dell’Immacolata.